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Messi all'indice #03 - Cristò

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di Luca Romano | @lucaromano_

Come di consueto, ogni mese, la libreria Zaum invita uno scrittore per fargli raccontare dieci libri, i testi che più hanno influenzato la sua vita di narratore e non solo. Questo sabato 2 marzo è toccato a Cristò parlare dei suoi punti di riferimento letterari.

L'incontro è iniziato con i versi dell'unico libro di poesia contenuto nella lista: “Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi all'alba per strade di negri in cerca di una siringata rabbiosa di droga”.

Le parole di Allen Ginsberg contenute in Jukebox all’idrogeno sono tra le più famose tra i poeti beat. Questo è stato uno dei primi testi, letto in età adolescenziale che ha avuto un impatto decisivo nella formazione dello scrittore e dell'uomo.

Si apre, così, la strada ad una folta schiera di libri americani che evidenziano la passione di Cristò per un certo tipo di letteratura, il secondo, infatti, è un volumetto di poche pagine, particolarmente significativo; Sculacciando la cameriera, di Robert Coover, è una ricerca, una ripetizione metodica dell'esercizio della scrittura, attraverso la ripetuta punizione inflitta alla cameriera, il protagonista, rappresenta il metodo e l'incapacità di una scrittura perfetta. Un esempio fulgido di postmoderno americano.

Il terzo libro, di un altro autore americano, è La colazione dei campioni, di Kurt Vonnegut. Vonnegut ha la grandissima capacità di raccontare una storia che non può non impressionare chi desidera scrivere [e vivere di scrittura] nella propria vita. Il testo parla di uno scrittore di fantascienza, povero e senza casa, che ha pubblicato due racconti su riviste porno che avevano bisogno di completare degli spazi, la fortuna vuole che gli unici due lettori dei suoi racconti siano un uomo che si convince d'esser il protagonista del racconto ed impazzisce e un miliardario che organizza il premio di fantascienza più importante degli Stati Uniti d'America e lo fa vincere allo scrittore. Durante la premiazione tra gli spettatori c'è lo stesso Vonnegut, che dialogando con il protagonista del suo libro, decide di concedergli il libero arbitro e il questi chiede al suo creatore di farlo giovane, nient'altro, solo di farlo essere giovane.

Il quarto testo è di Christopher Hitchens, Mortalità, è il diario dello scrittore dopo esser venuto a conoscenza della malattia terminale che lo porterà alla morte. Lui è un giornalista ateo e si confronta, dal punto di vista di un ateo, appunto, con la morte, con la fine di tutto.

Il quinto consiglio di Cristò è un libro incentrato sulla tecnica di scrittura, On writing di uno dei più famosi scrittori viventi: Stephen King. Durante il racconto di questo testo però l'attenzione ricade sulla commozione provata davanti alla lettura di un testo dedicato alle tecniche narrative letto in ebook. La dimostrazione di come la potenza della scrittura risieda nelle parole e non nel mezzo con il quale queste vengono lette.

Tornando alla letteratura postmoderna troviamo Io sono febbraio, romanzo d'esordio dello scrittore americano Shane Jones, in cui Febbraio decide di non andare più via e piano piano inizia anche a dettare delle leggi. Le persone decidono di ribellarsi escogitando metodi e soluzioni, ma febbraio inizierà a rapirgli anche i figli. La metafora celata dallo scrittore all'interno della storia è incentrata sul rapporto tra lo scrittore stesso e la depressione.

Tra gli scrittori stranieri spunta un italiano, sicuro punto di riferimento di Cristò: Antonio Moresco. Il lavoro di Moresco portato all'attenzione è Gli esordi, romanzo di cui basterebbe il solo incipit per spiegarne il valore: “Io, invece, mo trovavo a mio agio in quel silenzio”.

Discostandoci dalla narrativa troviamo due saggi che mostrano il rapporto tra l'uomo e la macchina, tra la scienza e l'umanesimo: Jeremy Bernstein, Uomini e macchine intelligenti, e Anelli nell’io di Douglas Hofstadter. Questi due libri lavorano sul rapporto tra l'intelligenza artificiale e l'uomo, che possiamo anche considerare come il rapporto tra l'anima e la macchina. E di come un matematico, Hofstadter, sia arrivato alla conclusione che l'unico modo per sfuggire alla morte sia l'amore e di come l'anima non risieda solo in noi, ma in porzioni minori all'interno di coloro con cui viviamo.

Per concludere torniamo sul postmoderno e su uno dei punti fermi della letteratura americana, purtroppo poco conosciuto in Italia, John Barth. L'opera galleggiante narra la giornata di un uomo che deve decidere se suicidarsi o no, narra la scelta davanti alla morte.

Il percorso attraverso questi testi mostra ancora una volta come la narrazione soggettiva, dei percorsi di lettura di uno scrittore, possano aprire innumerevoli strade. Talvolta non parlare di libri per promuoverli, ma parlarne per passione, è sicuramente l'occasione di una crescita culturale per tutti.

La lista completa dei testi consigliati da Cristò:


Allen Ginsberg, Jukebox all’idrogeno

Robert Coover, Sculacciando la cameriera

Kurt Vonnegut, La colazione dei campioni

Christopher Hitchens, Mortalità

Stephen King, On writing

Shane Jones, Io sono febbraio

Antonio Moresco, Gli esordi

Jeremy Bernstein, Uomini e macchine intelligenti

Douglas Hofstadter, Anelli nell’io

John Barth, L’opera galleggiante


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